sabato 7 settembre 2013

Io sono ancora qua, eh... già!

Dopo un “annus orribilis” sono finalmente riuscito ad aprire, e a tenere aperte, fisicamente e non solo, le porte della falegnameria. Una bottega permeabile.
 
Non sono venuti a trovarmi i grandi architetti di Verona e neanche i loro residui clienti abbienti che vogliono arredare le seconde, terze o quarte case. Sono entrati per primi gli amici disoccupati o in cassa integrazione, poi sono arrivati i colleghi artigiani che da mesi non pagano l’affitto del laboratorio, che sono sotto sfratto, che ormai hanno infinite pendenze con Equitalia perché sono in arretrato con contributi INPS, INAIL, ecc.
 
Gente che non ha più neanche una macchina e si è tenuta soltanto una borsa con gli attrezzi… e con quelli vuole orgogliosamente sopravvivere alla disperazione di una forzata ed umiliante disoccupazione. Volentieri ho condiviso con loro il mio laboratorio, ho prestato loro la mia pialla, la sega circolare, i morsetti…, ho bevuto diversi caffè.
 
A regola, per ragioni di sicurezza, non si potrebbe. “È SEVERAMENTE VIETATO L’INGRESSO AGLI ESTRANEI” avrebbe dovuto recitare correttamente il cartello. Il cartello non c’è, sono entrate storie incredibili, vive, palpitanti, da pelle d’oca. Vero diario di una crisi per molti incomprensibile, foriera di incertezza e di scoraggiamento.